La FAO ha dichiarato il 2016 anno mondiale dei legumi e continua la sua opera di sensibilizzazione anche durante il 2017.
La preoccupazione per il futuro della nutrizione nel mondo rimane molto alta.
Le statistiche evidenziano che dal 1960 al 2015, nella sola Asia, il consumo di carne e derivati è aumentato del 500%, passando da 9 kg pro capite per anno a 50 kg e le stime prevedono un’ulteriore crescita del 15% entro la metà di questo secolo.
Anche la Cina gioca un ruolo importante sullo scenario mondiale. La prosperità in aumento comporta un inevitabile cambiamento nella dieta con maggiore domanda di alimenti ricchi di proteine. Ma la richiesta di carne aumenta anche a livello mondiale. Insomma, occorre trovare strade alternative.
Per questo tornano di gran moda i legumi come alternativa proteica della carne.
Ma non sono solo una sostenibile alternativa.
Ceci e lenticchie contribuiscono a migliorare la qualità del suolo agrario lasciando un ambiente molto favorevole per il grano che sarà seminato in successione.
Di questo erano convinti i nonni dei nostri nonni, quando dietro al mulo, che utilizzavano per lavorare il terreno, con sudore ma con tanta determinazione, depositavano i semi dei legumi nella terra. Per un anno, al massimo due, si seminava grano, e l’anno dopo le leguminose. Ma i legumi ogni anno, un po’ per produrre proteine, un po’ perché gli agricoltori sapevano che avrebbero migliorato suolo e ambiente. Si vedeva chiaramente che il grano si avvantaggiava dopo un anno di legumi.
La meccanizzazione e la possibilità di procurarsi cibo, hanno portato a prolungare la presenza del grano sullo stesso campo per più anni, danneggiando pesantemente l’ambiente e il suolo.
Ultimamente però l’agricoltore delle aree meridionali d’Italia è ritornato all’alternanza del passato.
Sempre più spesso campi di grano sono in successione alle semine di leguminose.
Non tutto è stato per libera scelta. La situazione pedoclimatica ha giocato un ruolo importante, ma comunque, è importante il contributo portato dagli agricoltori di Sicilia, Puglia, Basilicata, Molise e Campania, dove il sole riscalda un anno il grano e un anno il legume.
Ovunque nel sud troviamo realtà interessanti di prodotti tipici con qualità elevata.
Una rotazione che esalta il grano, ma anche le leguminose, che oltre ad avere sapori unici procurano proteine importanti, contribuisce a valorizzare ambiente e suolo agrario.
La rotazione grano-leguminose del nostro meridione sembra una semplice pratica, ma, inserita in un contesto mondiale dove tutte le organizzazioni la sponsorizzano, assume improvvisamente un elevato valore sociale, agronomico ed ambientale.
Perché allora non iniziare a parlare di rotazione grano-leguminose come eccellenza italiana? L’anno mondiale dei legumi è il giusto trampolino di lancio.
Semina Diretta 2.0 ha focalizzato la sua comunicazione sulle due eccellenze nazionali ed ha avviato un importante lavoro di sensibilizzazione, in particolare nel meridione italiano, per rendere confidente l’agricoltore a mantenere il terreno in regime sodivo anche nell’anno di semina del legume.
Il nostro comitato operativo, tramite la presenza sul campo degli ambasciatori, comunica le linee guida per coltivare anche le leguminose in semina diretta.