“La crisi dei cereali affonda le aziende” è questo il grido di allarme di Stefano Berti, direttore della Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Pisa, promotore del convegno “L’agricoltura del futuro coi piedi per terra” svolto a Montecatini Val di Cecina il 18 marzo 2017 presso la Sala Convegni Calderai in località La Miniera.
L’agricoltura conservativa oltre a contribuire al miglioramento delle condizioni economiche degli agricoltori, è in grado di tutelare il suolo agricolo e l’ambiente.
Il tema della gestione del “cambiamento” è uno dei più importanti freni alla diffusione della tecnica della semina diretta del grano, lo sostiene Lino Falcone di Semina Diretta 2.0, no profit che promuove la tecnica attraverso formazione e informazione verso istituzioni, agricoltori, tecnici e consumatori, con l’obiettivo di proteggere il terreno agricolo italiano da erosione e desertificazione, tutelare il reddito aziendale e l’ambiente con il sequestro di CO2. Lo sviluppo di questa tecnica, ha continuato il dott. Falcone, passa attraverso due fasi: l’informazione e il cambiamento.
L’informazione è rivolta a tutti gli attori della filiera, partendo dalle istituzioni per arrivare al campo e da lì al consumatore finale.
Il cambiamento invece, è esclusivamente a carico degli agricoltori, che devono loro per primi, abituarsi ad un cambiamento “cromatico”, si passa dal colore bruno dei campi arati al colore verde dei campi da seminare in regime sodivo, e fronteggiare poi le critiche degli stakeholders negativi che inevitabilmente sono presenti e attivi.
Semina Diretta 2.0 ha sviluppato una strategia per supportare entrambe le fasi, ugualmente delicate, dell’informazione e del cambiamento.