La “Desertificazione” è ormai un argomento di interesse globale, tanto che agli sforzi per contrastarla è stato assegnato un premio Nobel.
Un uomo, da solo, è riuscito a creare una foresta rigogliosa su un terreno di 40 ettari praticamente sterile, dedicando il suo lavoro alle generazioni future che hanno il diritto di ereditare un suolo vivo.
Yacouba Sawadogo, nel 2018, ha ricevuto il Right Livelihood Award per omaggiare persone che trovano soluzioni ai problemi globali, noto come “Premio Nobel alternativo”, per il suo impegno nella rigenerazione del suolo.
Il contadino del Burkina Faso, noto in tutto il mondo come “l’uomo che ha fermato il deserto” è stato premiato dalla giuria della Fondazione Right Livelihood Award, “per aver trasformato la terra sterile in foresta e dimostrato come gli agricoltori possono rigenerare il loro suolo con un uso innovativo delle conoscenze e delle esperienze locali”.
Con molta umiltà e mantenendo il focus sulla sua mission, dopo aver ricevuto la notizia, Sawadogo ha commentato: “Sono molto onorato di ricevere il Right Livelihood Award.
Spero che il riconoscimento dato da questo premio possa aiutare a ispirare e incoraggiare molti altri a rigenerare la loro terra a beneficio della natura, delle comunità locali e delle generazioni future”.
Lo straordinario successo di Sawadogo si basa su una antica pratica locale, la creazione di pozzi (“zaï” nella lingua locale) per la rigenerazione del suolo, che vengono riempiti con biomassa e la costruzione di muretti di pietra per rallentare l’acqua piovana, consentire un assorbimento migliore e rendere i terreni più morbidi.
Durante la sua attività, Sawadogo è stato definito un “pazzo”, è stato osteggiato ripetutamente ed ha visto più volte la sua foresta andare in fiamme.
Ma non ha mai pensato di mollare.
Nel corso del tempo, la gente si è convinta della bontà del suo progetto ed è venuta ad ammirare e il suo lavoro e ad imparare la tecnica.
Sawadogo, organizzando corsi di formazione, ha insegnato a rigenerare i suoli.
Con gli insegnamenti di Sawadogo, in Burkina Faso e Niger, decine di migliaia di ettari di terreni gravemente degradati sono stati riportati alla produttività.
Sawadogo grazie ai suoi zaï per conservare l’acqua piovana ha dimostrato come si può migliorare la fertilità del suolo e produrre raccolti anche in anni di siccità, aiutando gli agricoltori ad adattarsi ai cambiamenti climatici, a ridurre la povertà rurale ed a prevenire conflitti locali per il possesso di suolo e acqua. La storia di Yacouba Sawadogo è raccontata in un docu-film del 2010 “The man who stopped the desert”.