Il SOC è uno dei componenti della SOM (Soil Organic Matter, sostanza organica del suolo).
Per SOM si intende l’insieme di tutti i costituenti organici del suolo nei loro differenti stadi di decomposizione.
I tempi di decomposizione della SOM giocano un ruolo cruciale nel sistema suolo e nel meccanismo che influenza il riscaldamento globale (global warming).
La SOM è alla base di un suolo vivo ed efficiente: è importante per la struttura del suolo, per l’immagazzinamento ed il rilascio dei nutrienti delle piante, per il mantenimento della capacità idrica e per questo è un indicatore chiave non solo per la produttività agricola ma anche per tutto l’ambiente.
La SOM può essere divisa in due differenti tipologie basate sul tempo necessario per la totale decomposizione del carbonio e per il suo tempo di permanenza nel suolo.
La prima viene definita SOM attiva, con un turnover di mesi o pochi anni, mentre la seconda, SOM passiva, prevede un turnover superiore ai mille anni.
La SOM contiene in genere il 60% del carbonio ed in molti casi questa quantità è la maggior parte se non tutto il carbonio dello stock del suolo, ad eccezione di eventuali forme di carbonio inorganico.
Anche il SOC, come la SOM, si divide in differenti tipologie a seconda della sua stabilità fisica o chimica.
SOC veloce. È il caso che si verifica quando, dopo l’apporto di nuovo carbonio organico nel suolo, le decomposizioni della biomassa iniziale risultano veloci e totali ed il carbonio viene perso in un paio d’anni.
SOC intermedio. Si riferisce alle forme di carbonio che, parzialmente stabilizzato nel suolo, presenta un turnover di 10-100 anni.
SOC lento. È il caso del carbonio fortemente stabilizzato nel suolo che presenta un turnover lunghissimo che può andare da 100 a più di 1000 anni.
Catalogare il SOC nelle differenti tipologie, però, e cosa più teorica che pratica, di difficile individuazione e basata prevalentemente su protocolli analitici.