La FAO celebra la rotazione colturale tipica dei nostri ambienti: grano-leguminose

La rotazione classica degli ambienti meridionali, applicata ancor prima dell’avvento della meccanizzazione, viene ripresa dalla FAO e rilanciata a livello mondiale con la pubblicazione di un libro: “Save and Grow in practice: maize, rice, wheat”.

I motivi che spingono la FAO a sottolineare l’importanza di questo tipo di rotazione colturale rispondono all’esigenza di produrre e garantire cibo sostenibile e sicuro nel mondo, ma anche all’esigenza della conservazione del suolo soprattutto per la tutela della fertilità.

La rotazione che da decenni si pratica negli ambienti meridionali in Italia, è sicuramente la più sana dal punto di vista agronomico, ambientale e nutrizionale.

In tutto il mondo, il grosso sforzo è di considerare il grano non più come una coltura fine a se stessa ma inserita in una rotazione sostenibile, come quella grano-leguminose, che possa migliorare rese colturali e fertilità del suolo.

Il libro pubblicato dalla FAO evidenzia come sia importante per il grano l’aiuto delle leguminose, che possono coprire tra il 20 e il 40 per cento del fabbisogno di azoto del grano, arrivando a fissare fino a 300 kg di azoto per ettaro. Il grano coltivato in avvicendamento alle leguminose produce rese più elevate con maggiore contenuto di proteine.
Alcune leguminose, inoltre, come ceci e piselli, secernono composti che rendono il fosforo più facilmente disponibile per le radici del grano.

Semina Diretta 2.0 è impegnata nel sostenere la rotazione del grano con le leguminose per aggiungere ai vantaggi agronomici e ambientali, anche quelli del no till. Con la semina diretta, infatti, riusciamo a trasferire al grano i vantaggi acquisiti con un anno di leguminose, senza le perdite che si avrebbero con gli interventi meccanici.

Fonte: Linkedin FAO

Post a Comment